" La sala è rosso sangue e giallo spento, un biliardo verde nel mezzo, quattro lampade giallo limone che spandono una luce arancione e verde. E' ovunque una lotta e una sintesi dei verdi e dei rossi più diversi"
"(...) ho cercato di esprimere l'idea che il caffé è un posto dove ci si puo' rovinare, diventar pazzi, commettere dei crimini. Inoltre ho cercato di esprimere la potenza misteriosa, quasi di un mattatoio, con dei contrasti tra il rosa tenero e il rosso sangue e feccia di vino, tra il verdino Luigi XV e il veronese, con i verdi gialli e i verdi blu più intensi, tutto ciò in un'atmosfera di una fornace infernale di zolfo pallido. E purtuttavia sotto un'apparente levità giapponese e una bonomia alla Tartarin"
-da lettera al fratello n. 533 e 534-
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